La valutazione cognitiva della capacità di guida nelle persone con demenza

Rispetto all'invecchiamento, basti pensare che all'aumento dell'età si riduce il tempo di validità della patente di guida: 5 anni dopo i 50 anni, 3 anni dopo i 70 anni, 2 anni dopo gli 80 anni per il rinnovo della validità presso una commissione medica locale. Tale procedura è in linea con quanto afferma la letteratura in merito, ossia che si incorre verso una maggiore vulnerabilità a sviluppare patologie mediche (come cardiopatie, diabete, demanza...).

La guida dell'auto è un'attività molto complessa che richiede l'integrazione di molteplici componenti cognitive, motorie, sensoriali e comportamentali.  In caso di deterioramento cognitivo viene meno il modo eterogeneo il loro funzionamento sin dalle prime fasi. Decidere se continuare a guidare o meno non è mai una scelta semplice nè per la persona stessa (se è consapevole di difficoltà ) nè per i familiari nè per gli specialisti. Non esiste un tempo utile. In allegato troverete una checklist utile ad indagare i comportamenti allarme da tenere in considerazione per decidere.

In generale, i prerequisiti cognitivi alla guida sicura dell'auto sono:  vista e udito integri,  tempi di reazione (rapidi), funzioni esecutive (pianificazione e programmazione, ragionamento e problem solving),  attenzione (selettiva, sostenuta, divisa), memoria (memoria a breve termine, memoria di lavoro o working memory, memoria a lungo termine), decision making (rapido e flessibile on line), abilità visuo-spaziale (elaborazione visiva, tracking o tracciamento di stimoli in movimento presenti sulla strada).

Pertanto con una diagnosi di demenza o disturbo neurocognitivo maggiore, sebbene si vada incontro a compromissione delle suddette abilità psico-cognitive, non è detto che si diventi automaticamente incapaci di guidare. Occorre, d'altro canto, considerare che il  progressivo declino della memoria e delle altre funzioni cognitive, con alterazioni del comportamento e dell'umore che minano l'autonomia della persona nella vita quotidiana rende plausibile avere dubbi sul suo grado di sicurezza alla guida. Il rischio di incidente potrebbe aumentare quando il disturbo non viene riconosciuto o nelle fasi iniziali  o nel caso di diagnosi errata. Inoltre, nelle fasi intermedie di demenza il rischio potrebbe essere molto elevato se le abilità di guida sono apparentemente ancora soddi­sfacenti. Uno scarso grado di autoconsapevolezza insieme alla ridotta capacità di giudizio può rendere complicata la decisione sulla possibilità di conti­nuare a guidare.

Partendo dal presupposto che la guida su strada è il metodo elettivo, a questo si può affiancare ed integrare una valutazione cognitiva di idoneità. Quest'ultimo si può effettuare come segue:

1) colloquio preliminare e raccolta anamnestica mirata all'abilità di guida;

2) breve screening clinico;

3) breve test specifico per l'abilità di guida.

Per la popolazione italiana sui seguenti strumenti standardizzati non specifi per testare la guida sono stati condotti studi di validità predittiva considerando cut-off differenti:

- MMSE (Mini Mental State Examination: somministrazione e correzione);

- MoCA (Due Alternative al MMSE: il MoCA e l' ACE-R  Il MOntreal Cognitive Assessment (MOCA);

- ACE-R (ADDENBROOKE'S COGNITIVE EXAMINATION (ACE-R versione italiana);

- CLOCK DRAWING TEST (CDT) (Il Test dell' Orologio (Clock Drawing Test);

- TRAIL MAKING TEST (Il Trail Making Test (TMT): TMT-A, TMT-B e TMT-G).

All'interno del manuale che vi consiglio alla fine di questi articolo, il MoCA risulta essere lo strumento più adeguato per avere un indice cognitivo maggiormente predittivo sull'idoneità alla guida.

In- & output devices | Psychometrics - SCHUHFRIED

Il test specifico più adeguato risulta essere il  DRIVESC (Fitness to Drive Screening - vedi immagine sopra), una breve batteria computerizzata di tre prove (Reaction Time, Determination Test, Adaptive Tachistoscopic Traffic Perception Test) specifica per testare l'idoneità alla guida tratta dal Vienna Test System (dai un'occhiata a questo link https://www.schuhfried.com/it/vienna-test-system/traffic/) (Mondini, Sartori 2018).

In conclusione è bene considerare oltre alle informazioni cliniche raccolte e al profilo cognitivo i dati relativi al rischio a seconda dell'età e del genere di appartenenza per avere una stima più adeguata sulle abilità necessarie.

Per chi fosse interessato ad approfondire consiglio la lettura di questo manualetto dal titopo "La patente di guida - Breve manuale per la valutazione cognitiva" a cura di Sara Mondini e Giuseppe Sartori - Carocci Faber (2018).