Training di riabilitazione cognitiva: una web-app con esercizi di memoria, abilità di pensiero e funzioni esecutive dopo una lesione cerebrale

"Forza, facciamo lavorare quelle piccole cellule grigie!" Potrebbe essere l'incipit di una sessione di riabilitazione cognitiva.

Freschissimo di stampa (febbraio 2024) è stato aggiornato il Training di riabilitazione cognitiva di Trevor Powell. Il training è composta da un libro guida e una web-app da scaricare (al posto del CD-ROM della precedente versione), pubblicato e distribuito dalla casa editoriale trentina Erickson.

Il Test di fluenza alternata Semantico/Fonemica

In questo articolo presento uno strumento di valutazione delle abilità di set-shifting di tipo verbale: il test di fluenza verbale alternata  (Costa et al., 2013) (vedi anche l'alternativa spaziale Il MODIFIED FIVE POINT TEST (MFPT): test di fluenza spaziale). 

Per shifting s'intende la capacità di muoversi in modo flessibile tra due sottocompiti diversi (shifting extradimensional) o tra differenti item di uno stesso compito (intradimensional shifting). Tale funzione è una sottocomponente del "dominio esecutivo", secondo il modello proposto da Miyake (2000) e da Fisk e Sharp (2004), insieme all'inibizione, updating.

 

Dalla standardizzazione di Spinnler e Tognoni al programma PROCAPE

Come si modificano le nostre funzioni cognitive invecchiando?”.

Da questa domanda Spinnler e Tognoni nel 1987 scrivono un volume dal titolo “Standardizzazione e Taratura Italiana di Test Neuropsicologici” .

I due autori milanesi hanno prodotto una raccolta di diversi test neuropsicologici corredati ciascuno da tabelle di correzione dei punteggi per età, anni di scolarità e, in alcuni, il genere. Alcuni dei test del volume di Spinnler e Tognoni sono stati ripresi da strumenti preesistenti, altri sono stati usati nella loro versione originale o con specifici adattamenti, altri ancora sono stati creati ex-novo dagli stessi autori.

Il manuale fornisce un ventaglio di possibili strumenti testisti da selezionare in base alle esigenze cliniche o sperimentali per soggetti adulti ed anziani.

10 regole d'oro per il cervello

Poco più di un secolo fa quando il neurologo tedesco Alois Alzheimer descrisse la malattia che ha preso il suo nome non aveva certo pensato di iniziare una storia che, molto tempo dopo, avrebbe dominato lo scenario clinico a divenire l’ "epidemia silente”del Terzo millennio.

Ad oggi si spera che la demenza di Alzheimer e le altre forme dementingene possano essere sconfitte attraverso le terapie farmacologiche e non o ancor di più dalla prevenzione, dato che all’ allungamento della vita media si associa la diffusione di malattie che provocano la devastazione di quegli anni di vita in più faticosamente guadagnati.

Per questo motivo PREVENIRE diventa una parola d'ordine. Essa se messa in atto consente di ridurre il numero di nuovi casi e/o di ritardarne la comparsa. Poiché la demenza colpisce un elevato numero di persone, definire i singoli fattori di rischio rappresenta una prevenzione efficace sul piano globale. Si tratta di agire su aspetti che possono essere controllati in tutto o in parte, mentre l’età e la genetica non sono per definizione modificabili. Invece vi sono alcune condizioni, in particolare quelle legate allo stile di vita, sulle quali è possibile intervenire, ottenendo significativi risultati sul piano clinico. Poiché sono abitudini che esercitano il loro effetto negativo lentamente nel tempo.

Qui di seguito leggerete le 10 REGOLE D'ORO PER IL CERVELLO (Fonte: Alzheimer’s Association, USA). Prendiamo nota!